Il copricapo o Crossing-over

 

Nel 1960 apparvero in Belgio i primi diamanti mandarini dorso pallido bruni.
Cerchiamo di capire come possa essere nata una tale combinazione di colori.

Si sa che i fattori bruno e dorso pallido, legati al sesso, sono situati su cromosomi X, ma diversi e in posizioni (loci) diverse: (1) e (2).
Non sono quindi, normalmente, legati (altrimenti tutti i marroni sarebbero anche dorso pallido: cosa che non è il caso).
Come hanno potuto essere collegati sullo stesso cromosoma ? (3)

Genetica scavalca

Quando si accoppia un maschio bruno con una femmina dorso pallido grigio (o viceversa), si ottengono ogni volta maschi grigi, portatori di bruno e dorso pallido. Ogni maschio possiede quindi due cromosomi X diversi: uno con i geni «bruno» «non dorso pallido», l'altro con i geni «non bruno» e «dorso pallido». Essendo recessivi, nessuno di questi geni può esprimersi poiché è in un solo esemplare; essendo non-alleli, nessuno può dominare l'altro; è quindi un colore grigio naturale che si esprime.

In che modo questi geni saranno trasmessi dal maschio alla sua discendenza ? Per capire bene, sono necessarie alcune spiegazioni.

I cromosomi sono molecole molto lunghe (2 milionesimi di mm di spessore, 5 cm di lunghezza media nell'uomo) impigliate, in tempi normali, le une alle altre nel nucleo della cellula. Al momento della meiosi (divisione cellulare che permette, nei maschi, la formazione degli spermatozoi a partire dalle cellule madri dei testicoli), questi cromosomi si dividono in due cromatidi rigorosamente identici collegati tra loro da un centromero.
Ogni cromatide poi si avvolge a spirale. Solo allora il cromosoma diventa visibile al microscopio ottico. I cromosomi si raggruppano e si legano due a due per coppia omologa.

Durante questa fase, due cromatidi dei due cromosomi congiunti possono intersecarsi, rompersi e poi riconnettersi scambiando segmenti più o meno importanti. È questo fenomeno che si chiama lo scavalcamento (in inglese Crossing-over).
Il gene «bruno» ha potuto così ritrovarsi legato al gene «dorso pallido» sullo stesso cromosoma X. Un maschio grigio portante bruno e dorso pallido può (ma solo in questo modo) produrre femmine dorso pallido grigio, grigie, brune e dorso pallido bruno. (12,5% di ciascuno).

Con questa misura, lo stesso maschio può avere anche :

• Crociato con una femmina dorso pallido: 12,5% di maschi dorso pallido grigi portatori di bruno.
• Crociato con femmina bruna: 12,5% di maschio bruno con dorso pallido.

Accoppiando l'uno o l'altro di questi con la loro sorella «dorso pallido bruno», è possibile ottenere (in 3ᵉ generazione): 25% di maschi dorso pallido bruno e 25% di femmine dorso pallido bruno.

Genetica scavalca

CROMATICO

A: Normale
B: Contratto a spirale
C: Schematizzata

 

Genetica scavalca

Genetica scavalca

Non sappiamo se è così che la mutazione è realmente apparsa, ma l'ipotesi sembra verosimile. Il mascherato marrone apparso nello stesso periodo in Gran Bretagna può avere la stessa origine (un passo tra i cromosomi di un maschio dorso pallido grigio portatore di mascherato e marrone può dare femmine mascherato bruno).

Se la falciatura permette di spiegare «a posteriori» l'apparizione di certe mutazioni, non può invece essere considerata come un processo di allevamento; certo il fenomeno non è eccezionale (secondo alcuni specialisti, sarebbe anche relativamente frequente) ma spesso passa inosservato perché gli scambi tra segmenti cromatici si fanno tra geni alleli simili. Tuttavia, le percentuali di probabilità che ciò accada sono minime e per procurarsi dorsi marroni o marroni mascherati è meglio rivolgersi agli allevatori, sempre più numerosi, che ne allevano.

Il fenomeno resta interessante da studiare perché può verificarsi nell'altro senso: Geni legati su uno stesso cromosoma possono ritrovarsi separati.
È anche possibile che lo scambio tra i cromatidi avvenga non solo tra i bracci cromatici di cromosomi omologhi, ma tra i cromosomi di cromosomi diversi ma vicini.
È una pista di ricerca per tutti coloro che si chiedono certe mutazioni di diamanti mandarini.

Buona parte della genetica del diamante mandarino è ancora da scoprire.



Bibliografia :
«Genetica. Le prime basi» J. BESSON, H. LE GUYANER , collezione SYNAPSES , Hachette Education.
«Guida illustrata della genetica» L. GONICK, M. WHEELIS. Belin.

René DRUAIS, giudice CNJF-OMJ Esotici becchi diritti.
Articolo pubblicato nel 2020.
 

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